
Nel corso dell’ultima settimana è stata proficuamente rafforzata l’attività di prevenzione svolta dalla Polizia di Stato con l’obiettivo di assicurare la sicurezza e l’incolumità pubblica e di contrastare la commissione dei reati. Nel periodo di riferimento sono stati adottati numerosi provvedimenti da parte della Questura di Viterbo nei confronti di soggetti riconducibili alle categorie di pericolosità sociale contemplate dalla normativa vigente.
Al termine di accurate istruttorie, curate da personale della Divisione Polizia Anticrimine, nell’ambito dei poteri attributi al Questore nella sua veste di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, sono stati emanati 6 provvedimenti di Divieto di ritorno, sia nel capoluogo che in altri comuni della provincia, per periodi della durata compresa tra i due ed i quattro anni, 5 misure di Avviso orale, 1 D.A.CUR (Daspo urbano – Divieto di accesso alle aree urbane), 2 Ammonimenti per atti persecutori e violenza domestica e 3 D.A.SPO (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive), uno dei quali irrogato fuori contesto. Quest’ultima misura di prevenzione, di natura atipica, introdotta nel 2019 con il c.d. Decreto sicurezza bis, rappresenta uno strumento attraverso il quale viene impedito l’accesso agli impianti sportivi a quei soggetti che, negli ultimi cinque anni, si siano resi responsabili di alcune tipologie di reati, anche se realizzati al di fuori dello stadio o di un palazzetto dello sport, che potrebbero causare possibili gravi ripercussioni sull’ordine e sulla sicurezza pubblica.
Nella fattispecie destinatario del provvedimento, per la durata di tre anni, è risultato un quarantacinquenne residente in Provincia conosciuto come appartenente alla tifoseria organizzata viterbese, gravato da numerosi precedenti penali ed in precedenza raggiunto da Avviso orale, condannato nell’ultimo quinquennio per i delitti di rapina, estorsione e porto abusivo di armi. Dopo una minuziosa ricostruzione dei fatti, compiuta dagli operatori della Questura di Viterbo, inoltre non potranno accedere e partecipare alle competizioni sportive per un periodo di uno e due anni due giovani calciatori appartenenti alle compagini juniores under 19 “Pro Alba Canino” e “Maremmana” che, in occasione dell’incontro disputatosi lo scorso 15 marzo presso l’impianto sportivo “Gorizio Piermattei” di Canino, avevano dato vita ad una violenta colluttazione nell’ambito della quale si scambiavano calci e pugni.
Rimane sempre alta l’attenzione della Polizia di Stato per garantire il regolare e corretto svolgimento di tutte le gare e gli eventi sportivi che si svolgono nell’ambito della provincia di Viterbo.